L’albero di Lele

L'albero di Lele


Drammaturgia, regia e musiche originali di Rolando Macrini


“L’Albero del Sole era un albero magnifico, la sua chioma si estendeva per molte miglia, essa era in realtà una vera foresta, ciascuno dei suoi rami più piccoli era a sua volta un intero albero, vi erano palme, faggi, pini, platani, sì, tutti questi tipi di alberi che esistono da un capo all’altro del mondo, che qui crescevano come ramoscelli sui grandi rami i quali, coperti di verde, formavano prati pieni di fiori e magnifici giardini... vi era un castello di cristallo con vista su tutti i paesi del mondo… il sole vi brillava sempre, infatti lo chiamavano l’Albero del Sole.” Così Andersen descrive questo bellissimo albero-foresta-giardino nella sua favola “La pietra filosofale” e sembra proprio che parli del nostro Albero di Lele: l’amore che Andersen nutriva per la natura, gli insegnamenti che in lei ripone nelle sue storie, il senso del magico con cui ce le svela ci ha ispirato questo progetto. Tanti rami per tante storie colte una ad una durante la rappresentazione come un frutto magico; un frutto che crea personaggi in carne ed ossa, giochi teatrali, danze di spiriti e animali fantastici. L’Albero gigante – scenografia dello spettacolo è la macchina teatrale attorno a cui Rolando Macrini, che ha collaborato con la Mama Experimental Theatre Club di New York, muove gli attori danzatori attraverso la narrazione delle favole classiche dei grandi autori italiani e stranieri. Spettacolo di figura che fa delle suggestioni, della musica, del gioco di luci e dell’estetica in particolare una cifra in linea con la sperimentazione della compagnia Teatrozeta – Young.