rEVOLUTION
Manuele Morgese
in a solo drama directed and conceived by Rolando Macrini
Napoli. 1647. Masaniello guida la prima rivolta popolare dell’età moderna.
Russia. 1917. La Rivoluzione proletaria sovietica destituisce lo Zar e si trasforma nel comunismo. Edimburgo. 2017. Un attore esplora il significato della libertà e del significato della rivoluzione REVOLUTION è la messinscena di un corto circuito storico, irriverente, sarcastico, sprezzante e esplosivo. È una presa di posizione sul mondo, coraggiosa e spietata, o una sottile farsa, una beffarda commedia dell’arte, un caustico e enigmatico ‘board game’.
Due sono le storie proposte che si intrecciano quasi in forma di una sconvolgente mise en abyme: il mito della straordinaria rivoluzione popolare di Masaniello (Tommaso Aniello, 1622 – 1647) un pescatore italiano, che diventa il leader di una rivolta popolare contro gli Asburgo di Spagna Napoli nel 1647 e la potente rivoluzione russa del 1917.
Quest’ultima, ricordiamo, decretò la fine di un impero secolare, come l’Impero Russo, generò due rivoluzioni, determinò la nascita dell'URSS e inaugurò l’era del comunismo, cambiando irrevocabilmente il corso della storia della Russia e del mondo intero.
Se l’arte è quella capacità visionaria di collegare punti tra loro lontani, REVOLUTION è una sperimentale, provocatoria sovrapposizione di storie, di lingue (inglese, italiano napoletano fino all’oscuro linguaggio onomatopeico del grammelot), e di generi teatrali paradossalmente inconciliabili come la tradizione antica napoletana e quella rivoluzionaria, off-off Broadway, dettata da ‘La MaMa’, world-renowned theatre in New York founded by Ellen Stewart in 1961.
REVOLUTION è una bomba a orologeria, un processo.Revolution è un processo poetico che racconta la nascita, la crescita, l’organizzazione e lo scoppio di una rivoluzione violenta e armata. È una rivoluzione unica e universale, intesa come simbolo capace di riportare alla memoria le parole lette sui libri di storia e le immagini viste sulle televisioni.
E’ un paradosso che accompagna il pubblico in un viaggio che nasce dalla fame, dal malcontento, dalla miseria e dall’ingiustizia. Perché nascono dunque le rivoluzioni? Non nascono forse da una sofferenza , da uno stato d’animo di profonda frustrazione e desolazione? Qual è il germe che fa nascere la Rivoluzione? REVOLUTION è una controversa partita di un gioco da tavolo giocata dallo stesso giocatore quasi fosse lo scontro tra il razionale e l’irrazionale, tra il moto del popolo e l’asettico monolitico potere costituito; è un ossimoro, un duello tra realtà inconsce che lottano entrambe per lo stesso motivo: il benessere, la sopravvivenza.
Sembra uno lotta primordiale dove non ci sono né vincitori né vinti, ma solo il trasferimento dei poteri da un dittatore all’atro. La Riflessione/Provocazione è infatti quella che la Rivoluzione non conduca realmente alla Democrazia, ma solo a un fittizia sensazione di libertà nascosta invece dall’inasprimento delle libertà civili . Apparentemente la Rivoluzione conduce gli uomini verso una nuova dittatura così come nei romanzi di Orwell: 1984, La fattoria degli animali.
La Rivoluzione è apparentemente un atto politico capace di condurre gli stessi rivoluzionari a subire una nuova dittatura.